Una Bugatti per Damiano | SUSV

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Una Bugatti per Damiano

Articolo - Una Bugatti per Damiano

Testo :                  Steve Mattei
Fotografie :          Pasqualino Trotta

Quante storie e leggende aleggiano attorno alla mitica Bugatti!

Ma andiamo con ordine:
Già nei primi anni sessanta, nei bar e nelle vie del borgo di Ascona, gli anziani raccontavano di una vettura fatta affondare nel golfo, davanti alla «rampa vegia», dicevano!
I nostri precursori e fondatori della società, dettati da una curiosità e spirito di avventura che caratterizza i subacquei, cominciarono ad immergersi alla ricerca del relitto; relitto datato presumibilmente degli anni trenta.
Finalmente, dopo innumerevoli immersioni, i subacquei capitanati da Ugo Pillon, nell’agosto del 1967 individuarono la vettura: era una Bugatti!
La notizia fece subito scalpore ed i nostri subacquei, con il limitato materiale dei tempi, cercarono di recuperarla.

Era un’impresa che si rivelò praticamente impossibile!

Sono passati, ormai, più di quarant’anni dall’avvistamento ma la curiosità che gira attorno alla Bugatti non è diminuita.
Negli anni, il relitto è stato meta di innumerevoli immersioni chi per curiosità attratto da questa leggenda chi come punto per immersioni impegnative data la ragguardevole profondità, possiamo dire che ogni subacqueo della zona di una certa esperienza sulle spalle vi ha fatto una visita.

Così, alla fine dell’estate 2008, nasce l’idea, pazza, folle, di cercare di recuperare il relitto.
Fu’ creato un gruppo di lavoro composto da alcuni membri della SSS Ascona e dalla ditta Boerlin SA.
Abbiamo incominciato ad incontrarci e “buttare giù” qualche idea di manovra ma, una domanda ci affliggeva:

«Perché lo facciamo? Dobbiamo dare uno scopo all’operazione.»

Ci venne in mente Maurizio Tamagni, padre e presidente della Fondazione Damiano Tamagni, voluta in memoria di quest’ultimo e che si occupa della lotta contro la violenza giovanile.
Maurizio, amico di vecchia data di molti di noi, accolse subito con entusiasmo il nostro progetto sostenendolo.

Nasce così l’operazione «Una Bugatti per Damiano».

E allora pronti e via! Partiamo senza indugi. Siamo motivatissimi e desiderosi di immergerci a -53 m sul relitto.
La prima immersione fu per la localizzazione del relitto e… ooppssss! sapevamo che l’auto era adagiata su di un fianco semi sprofondata nel fondale del lago ma dal fango non emergeva un gran che! solo i mozzi della ruota anteriore e di quella posteriore e i resti della ruota di scorta fissata alla fiancata, nel corso degli anni i sedimenti hanno pian piano ricoperto l’autovettura.
Quest’immersione ci servì anche come tema di discussione per la programmazione dei lavori.
Eravamo sempre più convinti che avremmo potuto recuperare qualcosa e, pensavamo, in un tempo relativamente breve. Come ci sbagliavamo!!!
Alla fine di novembre, finalmente presentavamo il nostro progetto alla stampa, promettendo parte dell’eventuale ricavato alla Fondazione Tamagni.
In seguito i lavori presero il via a pieno regime, piazzando l’unità di superficie, il barcone Ippocampo gentilmente prestatoci dalla SSS Gambarogno, dove a bordo si trovava di tutto: compressori per la sorbona, video camere e tanto altro materiale.

Le operazioni di pulizia del relitto tramite sorbona ed immersioni procedevano spedite fino a quando… durante la notte tra il 25 ed il 26 dicembre 2008 succede un fatto terrificante ed imprevisto.
A causa di un forte vento da sud che ha provocato delle grandi onde, l’Ippocampo imbarcava acqua ed affondava.
Ci fu un inevitabile momento di sconforto tra tutti, come un’ombra, come se la Bugatti volesse restare sul fondo del lago!
Il gruppo di lavoro si riunì, durante la riunione si poteva tagliare la delusione con un coltello. Ma tutti eravamo concordi, i lavori dovevano proseguire.
Ci immergemmo per ricercare la nostra base di appoggio e valutare i danni, con grande stupore, abbiamo potuto appurare che il natante si era fermato a pochi metri dal relitto senza danneggiarlo. Fiuuu, ci era andata bene!
Abbiamo dovuto sospendere i lavori alla Bugatti per concentrarci sui lavori di recupero dell’Ippocampo, lavori che durarono circa un mese.
Eravamo sempre più motivati, ormai il recupero della Bugatti era diventata la “sfida all’Ok Corral”!
I mesi passavano veloci, le immersioni di controllo si susseguivano e man mano recuperavamo oggetti – tra cui un fanale, fantastico!- la sorbona montata sulla nuova base galleggiante lavorava a pieno regime.

Nel corso di queste immersioni molte foto e video furono girati, perfino la RSI ha voluto organizzare delle riprese in superficie e delle interviste al fine di montare un documentario sulla nostra impresa.

Finalmente, verso la metà di giugno del 2009, la Bugatti fu liberata e pronta per essere recuperata, ma non del tutto. Eh no! La nostra “vecchietta” non poteva riemergere senza i diritti della cronaca e una festa degna di una star!

Così, il 12 luglio 2009, allo scoccare delle 10.30, una grande autogru giunta sul posto per l’occasione, cominciò a recuperare la nostra fantastica Bugatti.
Al di là di ogni nostra aspettativa, la piazza era gremita di persone impazienti di fotografare il gioiello del golfo di Ascona che rivedeva la luce dopo settant’anni negli abissi.
Per tutti noi fu una giornata memorabile ma, la storia era ben lungi dall’essere terminata.
Infatti siamo stati contattati da giornalisti, appassionati di veicoli d’epoca che ambivano ad avere il maggior numero d’informazioni.

Dopo aver riposto la nostra Bugatti in un posto sicuro ed averla trattata per il mantenimento di tutte le sue delicate parti, si trattava di cercare il sistema di venderla. Non era affatto un affare facile per noi!¨
Fù così che ci contattò una famosa casa d’aste di Parigi, volevano a tutti i costi averla in esposizione tra le loro più belle vetture.
Passarono ancora diversi mesi prima che la Bugatti partisse per Parigi e, nel frattempo, partecipò a un paio di mostre ed eventi qui in Ticino, sempre guardata a vista da impressionanti Bodyguard… noi!

Poi, arrivò gennaio di quest’anno e in una serata fredda, la Bugatti partì per la Francia, sigh sigh!
Non fù un addio ma un arrivederci a presto. Infatti, il 23 gennaio scorso, il gruppo di lavoro al completo si trovò a Parigi alla fiera Retro Mobile dove la Bugatti sarebbe stata messa all’asta.

L’ultimo capitolo della nostra storia stava per cominciare. All’entrata dell’immensa mostra, ci siamo guardati tutti in faccia e ci siamo detti: «Come faremo a trovare la Bugatti?»
La risposta giunse in breve tempo e quasi scontata; infatti in lontananza si vedevano una marea di flash. Era lei, bella in tutto il suo splendore un po’ retro, in prima fila sotto lo sguardo di migliaia di appassionati. A stento trattenevamo le lacrime.
E poi, il momento tanto atteso: l’asta comincia, a suon di martelletto degli addetti all’asta una dietro l’altra auto stupende venivano battute a prezzi per le nostre tasche, esorbitanti. Le ore passano e finalmente il lotto 250 appare sullo schermo, era LEI.
Il direttore della casa d’aste prende in mano il microfono e comincia a raccontare la nostra storia, nel contempo ci invita a raggiungere il palco. Parte l’asta, tutti noi tenevamo le dita incrociate ed infine ecco: venduta per un mucchio di soldi! La platea era in piedi ed applaudiva, e noi? Noi non siamo più riusciti a trattenere la nostra felicità ed emozione, perfino qualche lacrima ci siamo lasciati scappare, attorniati da giornalisti e curiosi ci siamo stretti un’ultima volta alla Bugatti per l’addio definitivo. Da lì a breve sarebbe partita per l’america dove l’attendeva il neo proprietario ed un posto in uno splendido museo, sarebbe restata così come ci siamo abituati a vederla.

Oggi il gioiello del Lago Maggiore è esposto al Mullin Automotive Museum a Oxnard (California/USA)

E’ doveroso ringraziare, indistintamente, tutti coloro che ci hanno aiutato nei modi più disparati e coloro che ci hanno sostenuto.

GRAZIE, GRAZIE BUGATTI